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Recensione Tryte

“Forse ho stuzzicato gli Yin e Yang dell’esistenza e della non esistenza, se mai essi hanno una consistenza, fino al punto di evocare i loro demoni, ed eccomi qui, tutti loro intorno, come una giuria chiamata a condannare i miei peccati.
Ma non rinnego niente. Rifarei tutto. So bene quello che avverrà adesso, ogni cosa è calcolata, e la mia vita non è stata spesa invano” .

Ciao !!
Finalmente torno con la recensione di uno splendido libro e nello specifico di “Tryte” di Luca Giribone, il seguito di New York 1941. Forse, di cui è uscita la recensione qualche settimana fa sul blog.
“Tryte” è ambientato a Rovereto nell’anno 2020. Il protagonista Andrea Mainelli, uno scrittore romano di successo e creatore di una saga poliziesca ambientata negli anni Quaranta a New York, viene torturato e trucidato da una squadra di sicari inviata dal sindaco della Capitale, Spirati, un uomo potente e profondamente corrotto.
La scomparsa dello scrittore, però non ferma la macchina da lui messa in moto.
La sua editor nonché amante segreta Elena Regis, ha nascosto a tutti (anche al marito e alla casa editrice), i documenti che provano la colpevolezza di Spirati e di tutta la sua organizzazione, facendo terminare un’epoca segnata da efferati delitti. Lentamente, un vaso di Pandora dalla violenza impensabile si scoperchia; Elena che ormai ha perso gli affetti più importanti ed è perseguitata da presenze pericolose, troverà chiarimento e aiuto nell’incontro con il Programmatore, un uomo segnato da un passato turbolento e oscuro, l’unico in grado di dare finalmente le risposte alle molte e inquietanti domande rimaste aperte. Nel frattempo, un salto improvviso riporta la narrazione, apparentemente senza motivo, nella New York degli anni Quaranta dove il giornalista d’assalto Frank Logan viene
travolto da una serie di eventi inspiegabili…

Tryte è un libro intrigante, complicato, che ti cattura dalla prima pagina. Luca Giribone conduce il lettore in un viaggio attraverso due mondi paralleli che si toccano senza mai farlo veramente. La sua scrittura è di altissima qualità, brillante, avvincente, mai banale e ricca di sfaccettature.
Questo libro è un thriller ricco di colpi di scena che risponde alle domande rimaste senza risposta alla fine del primo romanzo, creandone però di nuove. L’autore mette alla prova il lettore invitandolo a partecipare anche lui a un match che svelerà chi è il vero vincitore solo all’ultima riga del libro. Forse.

Ti è piaciuta questa recensione ?
Leggerai “Tryte” ? Fammelo sapere nei commenti.

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